BASKET MEMORIES… A KIND OF MAGIC!

Il quarto appuntamento con Basket Memories è un momento speciale.

Anzi, Magico.

Già.

Perché stavolta è proprio impossibile racchiudere in una rubrica il suo protagonista.

Perché stavolta cercheremo, proprio per questo, di non dilungarci troppo e lasciarvi godere attraverso le immagini.

Perché nella settimana in cui sui nostri social comincia un contest sulle leggende del nostro basket e uno sulle giocate più spettacolari del Kleb, chiamato non a caso Show Time, ci sembra giusto ricordare il depositario mondiale dello Show Time con la palla a spicchi.

Perché stavolta, dopo West e Abdul-Jabbar, a completare un primo blocco di miti a tinte gialle e viola, c’è lui: Magic.

 

Il giocatore, insieme a MJ, più spettacolare di sempre.

Quello tecnicamente inarrivabile, che ha innalzato il livello della NBA e della pallacanestro mondiale per oltre una decade irripetibile, che ha reso opera d’arte immortale uno sport e gesti tecnici fino ad allora “sottovalutati”, come il passaggio.

Il giocatore, nel ruolo di play, capace di inanellare doppie e triple doppie in serie.

Colui che di fatto ha rivoluzionato il gioco più bello del mondo.

Sì, perché esiste un basket prima di Magic Johnson e un basket dopo Magic Johnson, due mondi lontani, per dinamiche, atletismo, velocità di pensiero ed esecuzione, spettacolo. E regole non scritte.

 

Playmaker, il migliore playmaker mai visto, di 2 metri e 6 centimetri di altezza, e già questo a fine anni ’70 e ancora oggi potrebbe sembrare un ossimoro, Earvin Johnson Jr. ha numeri di carriera impressionanti, ma non in grado di spiegarne l’impatto globale avuto nella pallacanestro. Volendo riassumerli rapidamente:

5 titoli NBA, tutti con i Lakers, 1 titolo NCAA con Michigan State, oro olimpico col Dream Team nel ’92 e un’interminabile serie di record personali, 3 volte MVP della stagione NBA e altrettante come MVP delle Finals, 2 volte MVP dell’All Star Game a cui è stato convocato per 12 stagioni, primo posto assoluto di sempre nella media assist per partita in stagione regolare (11,2) e nei play-off (12,3), oltre ad aver vinto per 3 volte classifica generale e per media partita di questa statistica, unico ad essere eletto MVP dell’anno all’esordio, uno dei pochissimi ad avere vinto NBA ed NCAA (insieme a leggende come Russell e Michael Jordan). La sua maglia ovviamente è stata ritirata per sempre dai Los Angeles Lakers e altrettanto ovviamente è stato eletto nella Hall of Fame.

 

Ancor più numerosi sono gli aneddoti e le curiosità legate a Magic.

Ne riportiamo una sintetica selezione.

Già alle elementari, negli anni ’60 Earvin comincia ad affinare la propria tecnica sopraffina, come il controllo di palla e il tiro in gancio. A 11 anni conosce di persona, da spettatore e ammiratore, Kareem Abdul-Jabbar, un momento di gioia per un bambino, che è un segno premonitore di un futuro di successi condivisi ai Lakers. Nei playground, ancora adolescente, è già una star e gli viene affibbiato un primo soprannome, il semplice E.J., che porta con se’ all’High School, prima alla Sexton, poi alla Everett. Già al liceo emerge e stravolge i principi classici della pallacanestro dell’epoca: è il più alto in roster, ma si impone come play, per le sue doti tecniche, e come leader, centrando vittorie e titoli personali e per la scuola.

E’ tanto straordinario, il suo effetto sul gioco, che proprio alla Everett cominciano a chiamarlo… Magic.

Per il college, sceglie Michigan State, dove resta due anni.

Nel primo, porta l’Università, gli Spartans, al titolo di Conference e a lui viene assegnato il premio come migliore matricola. E’ il 1978, Magic ha solo 19 anni, ma Sport Illustrated gli dedica una copertina, fotografandolo in frac mentre schiaccia e consacrandolo come “giocatore di classe”, definizione centratissima e ancora una volta premonitrice della sua carriera da pro.

Il secondo anno, gli Spartans con Magic ottengono l’accesso alle Finals NCAA e vincono il titolo, battendo Indiana State, in una finale che di nuovo è un segno del destino: nelle file degli avversari, gli Indiana, gioca infatti il miglior cestista NCAA dell’anno, Larry Bird. Inizia lì, in quella finale universitaria, la sfida tra i due campioni che hanno segnato tutti gli anni ’80 della NBA.

Della sua carriera da professionista si sa tutto e preferiamo lasciare parlare il filmato, ma è utile ricordare un evento: prima scelta assoluta, e ti pareva…, Magic al debutto tra i campioni incanta, gioca da protagonista, e come detto vince sia l’anello sia, unico rookie nella storia, il titolo di MVP. Ma è proprio nelle finali, contro i Sixers di Philadelphia, che accade l’incredibile. In gara 5, Kareem Abdul-Jabbar si infortuna e per la decisiva gara 6 i Lakers sono senza pivot titolare. La scelta ricade su Magic, il playmaker…, che per le sue doti fisiche e tecniche è chiamato a mettere una toppa alla situazione. La sua è una “toppa” storica, ricamata d’oro a 24 carati: 42 punti, 15 rimbalzi, 7 assist e 3 palle recuperate! E titolo ai Lakers!

La migliore sintesi della grandezza di Magic sta nelle parole del suo grande rivale, dopo l’ennesima finale NBA che con alterne fortune ha segnato il decennio ’80 premiando di volta in volta Lakers e Celtics e facendo innamorare del Basket, della NBA, dei due campioni una generazione intera di appassionati:

“Perdere una finale contro i Lakers per un gancio cielo all’ultimo secondo è un’opzione possibile. Che il gancio cielo te lo segni Magic, no, non te lo aspetti. Ma è successo. Magic è un giocatore straordinario”.

 

L’annuncio della sua positività all’HIV nel ‘91, le sue battaglie sociali, il ritiro e il ritorno per vincere l’oro olimpico di Barcellona con la nazionale USA più forte di sempre (lui, Bird, MJ, Malone, ecc…), le ultime esperienze in nord Europa, sono altre tappe, memorabili, del suo percorso incredibile, come uomo e campione.

Magico, appunto

 

Ma adesso, non possiamo andare oltre…

Non resistiamo…

E allora… Show Time!

Guardatevi il video e gustatevi lo spettacolo… è davvero a Kind of Magic!

 

https://www.youtube.com/watch?v=2xYWA9uMSuA

 

Per la realizzazione di BASKET MEMORIES si ringraziano i nostri sponsor: FELI PHARMA, RBM, CIICAI, STEL, EMMEPI, REPOWER.